Il Sanda è il combattimento sportivo del Kung Fu. Noto anche come SanShou, il Sanda viene normalmente tradotto come combattimento libero, sebbene letteralmente la traduzione degli ideogrammi che lo compongono (San, spargere e disseminare e Da, colpire) sia disseminare di colpi.
Si tratta di una disciplina piuttosto recente, che tuttavia affonda le radici nelle varie arti del Wushu cinese, che prevede che gli atleti combattano su una pedana rialzata, chiamata Leitai.
I combattimenti tradizionali che si svolgevano nella vecchia Cina non erano disciplinati ma erano delle “sfide” tra scuole dove in ballo c’era l’orgoglio o la supremazia territoriale. Gli incontri di questo tipo, com’è prevedibile, finivano spesso in tragedia. Tutto questo era ovviamente insostenibile per uno sport.
Il governo Cinese, fece quindi riunire diversi Maestri, con l’obiettivo di estrarre dal Kung Fu, una disciplina sportiva di puro combattimento, nella quale potessero confrontarsi atleti provenienti da stili differenti, creando appunto il Sanda.
Tecnicamente, il Sanda è un combattimento che si svolge in piedi, che prevede l’alternarsi di tecniche di pugni a tecniche di calci con tecniche di proiezione (atterramento) estratte dal combattimento tradizionale che ne rappresentano una delle caratteristiche molto apprezzate e belle anche da vedere.
Questa rappresenta anche una delle differenze fondamentali con la Kick Boxing e la Thai Boxe, dove il concetto di atterrare l’avversario non fa parte della strategia di combattimento.
Negli anni, sono stati creati veri e propri circuiti sia a livello nazionale che mondiale all’interno dei quali ci si può misurare anche a livello professionistico. E’ evidente però che ancora, la parte dilettanti, è quella che conta il maggior numero di gare. Per i dilettanti è prevista anche la categoria “Semi Sanda” o “Sanda Light”. In questa categoria, i colpi non si affondano e il KO non è previsto (solo punteggio).